Perchè sto male?

Sto male perchè non posso incontrarti
Sto male perchè non posso parlarti
Sto male perchè non posso coccolarti
Sto male perchè non posso abbracciarti
Sto male perchè non posso accarezzare il tuo viso
Sto male perchè non posso baciarti
Sto male perchè non posso consolarti
Sto male perchè non posso aiutarti
Sto male perchè non posso toccarti
Sto male perchè non potrò più dormire con te
Sto male perchè non farò più foto con te
Sto male perchè non ti ho mai detto che volevo sposarti
Sto male perchè non avrò più la tua dolcezza, le tue coccole
Sto male perchè non potrò più fare l’amore con te
Sto male perchè non posso cambiare il passato
Sto male perchè sono impotente di fronte a tutta questa situazione
Sto male perchè ho fallito la mia missione
Sto male per tutto il male che ti ho fatto
Sto male per tutto quello che avrei dovuto fare e non ho fatto
Sto male perchè sono l’artefice del mio dolore
Sto male perchè non potrò più amarti e non riuscirò mai ad odiarti
Sto male perchè Ti Amo

sono tornato 16enne

questa è l’unica spiegazione che mi do! Perchè dico questo? Semplice! Perchè a 16 anni provavo le stesse sensazioni! Invece di crescere sto retrocedendo… Già l’anno scorso ero tornato, con il mio stile di vita, un 18 enne, ora invece inizio a riprovare le sensazioni di un vero e proprio teen ager! Vivo aspettando un telefono che non deve suonare, riutilizzando quella mia tanta amata parola “utopia”. Ritorno masochista e gran pensatore, forse addirittura macchiavellico! Ricordo a 16 anni quel giorno che, seduto sul divano, aspettavo la telefonata della mia amata, telefonata che proprio non voleva arrivare. Sapevo che non sarebbe arrivata, ne avevo la certezza quasi matematica, ma, nell’irrazzionalità dell’amore, attendevo quello squillo… Il telefono non voleva proprio sentir ragione di suonare… Le lanciette di quel vecchio orologio scandivano ore e non secondi… Il telefono poi inizia a trillare. Il mio cuore si riaccende come se una scarica elettrica lo stesse percorrendo. Si illuminava di una triste gioia. Sembrava quasi esplodere! Il cuore ed il telefono suonavano all’unissono. Il mio corpo sembrava congelato, immobilizzato, quasi in preda al panico. Riuscivo poi a reagire, mi alzavo e, come una lumaca, mi avvicinavo all’apparecchio. La mia mano quasi tremava dalla paura di concretizzare quella falsa speranza. Mi facevo infine forza e distruggevo quell’inutile sogno che avevo creato.

Questo intervento non lo pubblico ora… ora sta per 26 luglio 2009, ore 19:11… Ci sono vari motivi per cui non lo pubblico, tra cui il fatto che non trovo il mio quaderninoooo!!! Voglio trascrivere il testo originale di quello che esternavo oramai 12 anni fa!

Volare

Volare. Io ho una paura folle di volare e sono passati più di 6 anni da quando ho preso per l’ultima volta l’areo. Non so cosa mi spaventa, cosa mi preoccupa o suggestiona a tal punto di essere terrorizzato al sol pensiero che quell’enorme ammasso di metallo si sollevi da terra. Eppure volare da un senso di libertà enorme. Non sono mai riuscito a gettarmi da un aereo, anche se un tempo l’idea di fare il brevetto di paracadutista mi entusiasmava un sacco. Ho provato il bunjee jumping ed è stata un’esperienza fantastica. Sentirsi nel vuoto, leggeri… sembrava proprio di volare, o almeno credo. Non posso avere la certezza di cosa si provi a volare con le proprie forze, non sono un gabbiano. Eppure gli istanti passati tra il cielo e la terra sono istanti bellissimi di immensa libertà. Ho paura di volare? Eppure volo tutti i giorni, volo alla ricerca di correnti ascensionali giuste, volo cercando di andare sempre più in alto, ma finendo il più delle volte con l’andare in stallo e precipitare giù. Eh si, bisogna saper volare e forse un’intera vita non basta per affinare la tecnica. Volare non è affatto semplice, si incorre in una marea di vuoti d’aria, di tempeste, di uragani. Bisogna seguire gli spiragli di luce che tra il grigio ed il viola delle nuvole ci indicano la rotta per il cielo. Occorre molta forza e fermezza, soprattutto quando sei precipitato giù. Spiccare il volo da terra non è affatto semplice, necessità di una potente spinta e di una vera costanza. E poi, pian piano, si riprende quota, si rinizia a  planare, lasciando alle spalle le pianure già visitate, continuando a guardare l’orrizzonte e sperare.

ultimi 3 giorni…

Non so come iniziare questo intervento, ma ho una gran voglia di scrivere. Dopo tre sere consecutive passate a bere e “ballare” sento proprio il bisogno di scaricare un po’ di me stesso in queste poche righe. Sono da poco tornato a casa e per svariati motivi sono veramente stanco. Proprio per questa stanchezza non mi soffermerò su discorsi moralistici e non parlerò delle mie, talvolta singolari, visioni di vita. Voglio scrivere e basta! Scrivere mi fa star bene, libera la mia mente e le mie dita su questa tastiera corrono ininterrottamente narrando la mia prospettiva. Stasera, come nelle ultime due serate, ho bevuto un bel po’ abbandonando il mio corpo alla frivolezza delle illusioni del benessere. L’alcool modifica le nostre percezioni e accontenta il nostro io così come l’attività onirica seda il nostro subconscio. Sicuramente leva temporaneamente le nostre inibizioni e ci rende capaci di cose che nella nostra normalità non faremmo, ma restano sempre futili tentativi di realizzarci, di sentirci vivi. L’effetto prima o poi svanisce e le sensazioni, i problemi ed i nostri tormenti interiori restano sempre gli stessi… Ammetto, avversamente a quanto detto, che come necessitiamo di sognare per appagare i nostri desideri più profondi, abbiamo anche bisogno di sfogare la nostra indole ad occhi aperti.

Dove è sparito?

Uffa, non trovo più il mio quadernino… Quel quadernino la cui copertina ho sempre tanto odiato! Non posso dire lo stesso di quelle pagine bianche che, riempiendosi, hanno accompaganto la mia adolescenza. Sono giorni che lo cerco, ma non riesco proprio a trovarlo! So di certo quando è stata l’ultima volta che lo ho preso, e che lo ho mostrato a qualcuno… Infatti ricordo di averlo, anche in quell’occasione, ricercato per un po’… Caspita, mi vergognavo un po a leggere quelle frasi che avevano senso solo per me. Vabbè, lasciamo perdere! In compenso ho magicamente ritrovato un marsupio che pensavo perso… All’interno il telecomando dell’allarme di casa e biglietti del treno… E che biglietti!! Datano 26 agosto 2005, una giornata che non potrò mai dimenticare, una giornata che ha segnato parte della mia vita… Beh, ora non ho voglia di parlarne però.

vivere il presente

Vivere il presente, non guardando il passato e non pensando al futuro… Era da un po’ di tempo che avevo deciso di seguire questa condotta, di cercare la mia serenità giorno dopo giorno senza soffrire per il mio passato e senza pensare dove mi porterà il mio futuro… Poi due giorni fa ho sentito un peso, un’insieme di incertezze e problematiche piombarmi dentro tutte nello stesso istante… Pensieri, problemi, dubbi, angosce che senza chiedere “permesso” si sono arrogantemente fiondate su di me… E piangere per quanto sono stato cattivo, piangere per la sofferenza che ho cagionato, piangere anche per l’incertezza del presente… Magari mi contraddico, ma anche il presente ha bisogno di certezze per essere vissuto serenamente… E poi un’altra notte a ricercare me stesso, un’altra notte con la testa che vagava in mille pensieri, un’altra notte alla disperata ricerca di quello che voglio… Egoista? si, sono egoista e molto spesso utilizzo questo verbo… volere! Io vorrei tante cose e tante magari già ce l’ho ma quello che non riesco ad avere è la mia serenità. La notte è poi passata dissolvendosi in un’alba stupenda, fatta di mille colori, con un sole che ancora addormentato non voleva apparire… Un’alba con qualche nuvoletta qui e là, un’alba dipinta che per un secondo ha spazzato via la mia superficialità… Sentivo il profumo del mattino, la musicalità dei dialoghi degli usignoli, e l’aria fresca che mi riconduceva a qualche anno fa… L’alba con la sua prospettiva perfetta! L’alba di un mattino d’estate, l’alba che bacia, come una mamma, il tuo viso… L’alba che ti coccola, ti sorride e ti avvolge con la sua serenità. L’alba che t’ama, ma che poi deve abbandonarti… Così è iniziata una delle giornate più tristi di questo 2009… Una giornata che sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontare, ma che, masochisticamente, avrei voluto più in là. Avrei voluto farmi conoscere meglio, far veder il mio vero io, aprendo tutte le porte di questa esistenza. Ed invece no… Il destino aveva già prospettato gli eventi, aveva deciso che con un sorriso di lacrime che implodevano dentro me si concludesse tutto. Con una smorfia, svelata dal luccichio dei miei occhi, ammessa da quel nodo in gola che non si slega… E poi come pioggia cadere le mie lacrime sui miei pantaloni, chiedere di allontanarti consapevole della sofferenza che m’avrebbe cagionato il rimorso di quell’abbraccio… Girare e girare con la vista appannata, senza pensare a nulla e pensando a tutto… Non pensando più al presente, ma al passato ed al futuro… Sembra invero ma in quei momenti non si vive il presente ma ci si proietta nel passato e nel futuro cercando risposte che non ci sono, o speranze che non devono esistere. In un abbraccio c’è stata l’alfa e l’omega e con la stessa intensità la gioia ed il dolore… Non mi pento di nulla… anzi! Tutto è bilanciato… sapevo che una grande gioia mi avrebbe portato un grande dolore… Purtroppo sono fatto così… anche se vorrei che il dolore fosse inversamente proporzionale alla mia gioia… E’ stato breve, ma intenso… è stato strano, ma piacevole… Mi chiedo cosa è stato però… Non riesco a definirlo ora, non riesco a ragionare, a non pensarci… E’ impossibile non provare il brivido che quell’abbraccio m’ha dato… Un abbraccio che aveva il calore materno, la passione di un fuoco mai spento e l’innocenza di un bambino… Potessi veramente descriverlo, non basterebbero le parole conosciute o inventate… un abbraccio che ha segnato un’altra parte della mia vita e che ha saputo farmi riprovare emozioni che pensavo smarrite.

-1 ma sempre a quota 0

il titolo potrà sembrare contorto o insenstato, ma un senso alla fine ce l’ha…
meno 1 perchè manca 1 giorno al mio ventottesimo compleanno… e quota zero, in quanto mi sento di non aver ancora concluso nulla di positivo, di importante nella mia vita…
mancano meno di 24 ore al mio 28simo compleanno e sono qui di fronte al pc a piangere…. non mi vergogno a dirlo! Anzi sono fiero di ammetterlo… Di norma noi uomini cerchiamo sempre di nascondere le nostre emozioni e chissa per quale ormonale ragione deridiamo i nostri simili che piangono…. Eh si, sono qui a piangere, in cerca di mille risposte. Risposte che non hanno domande, ma solo derivate da un grosso tormento interiore… La situazione non va più bene… non va più bene proprio nulla…
Non so più quello che voglio e non ho più una meta… piango e ripiango pensando alla serenità ed alla spensieratezza che accompagnavano le mie giornate soltanto pochi mesi fa…
Siamo febbraio e tra poco questo inverno finirà, ma sono sicuro che continuerà ancora a lungo per me… Voglio l’estate, voglio il sole, voglio il calore, voglio la luna ed un cielo stellato, voglio… cosa voglio…. voglio capire soltanto che succede… capire cosa è successo, capire chi o cosa…. da buon irrazionale credo nella razionalità… credo nelle spiegazioni concrete, credo e basta….
C’è qualcosa che ancora non torna… qualcosa che non quadra… qualcosa.
Devo capire… ritrovando prima la mia serenità…. quella serenità che fa ragionare, che fa comprendere, che apre gli occhi. La serenità che può illuminarmi sulle piccole cose sconsiderate e che mi difenda dall’oscenità delle paranoie.
La domanda…. beh forse un po’ retorica…
“Possono le sensazioni modificare un rapporto?”
il titolo potrà sembrare contorto o insenstato, ma un senso alla fine ce l’ha…
meno 1 perchè manca 1 giorno al mio ventottesimo compleanno… e quota zero, in quanto mi sento di non aver ancora concluso nulla di positivo, di importante nella mia vita…
mancano meno di 24 ore al mio 28simo compleanno e sono qui di fronte al pc a piangere…. non mi vergogno a dirlo! Anzi sono fiero di ammetterlo… Di norma noi uomini cerchiamo sempre di nascondere le nostre emozioni e chissa per quale ormonale ragione deridiamo i nostri simili che piangono…. Eh si, sono qui a piangere, in cerca di mille risposte. Risposte che non hanno domande, ma solo derivate da un grosso tormento interiore… La situazione non va più bene… non va più bene proprio nulla…
Non so più quello che voglio e non ho più una meta… piango e ripiango pensando alla serenità ed alla spensieratezza che accompagnavano le mie giornate soltanto pochi mesi fa…
Siamo febbraio e tra poco questo inverno finirà, ma sono sicuro che continuerà ancora a lungo per me… Voglio l’estate, voglio il sole, voglio il calore, voglio la luna ed un cielo stellato, voglio… cosa voglio…. voglio capire soltanto che succede… capire cosa è successo, capire chi o cosa…. da buon irrazionale credo nella razionalità… credo nelle spiegazioni concrete, credo e basta….
C’è qualcosa che ancora non torna… qualcosa che non quadra… qualcosa.
Devo capire… ritrovando prima la mia serenità…. quella serenità che fa ragionare, che fa comprendere, che apre gli occhi. La serenità che può illuminarmi sulle piccole cose sconsiderate e che mi difenda dall’oscenità delle paranoie.
La domanda…. beh forse un po’ retorica…
“Possono le sensazioni modificare un rapporto?”

risposte…

Ore 08:52…. lunedì…
Sono 4 giorni che non aggiorno il mio blog ed il motivo è semplice: il tempo è sempre meno… Tra il lavoro e la mia piccola non mi rimane molto tempo da dedicare ai miei pensieri… Oggi ho un solo pensiero in testa e perchè non parlarne sul blog? Ho una curiosità grandissima di vedere come si evolveranno le cose oggi, di vedere come andrà questa “prova del 9″… Sono proprio curioso… alla fine resto sempre della convinzione che
“i sentimenti, nella loro limpidezza, traspaiono non da grandi gesti ma dalle piccole cose…”
Ore 08:52…. lunedì…
Sono 4 giorni che non aggiorno il mio blog ed il motivo è semplice: il tempo è sempre meno… Tra il lavoro e la mia piccola non mi rimane molto tempo da dedicare ai miei pensieri… Oggi ho un solo pensiero in testa e perchè non parlarne sul blog? Ho una curiosità grandissima di vedere come si evolveranno le cose oggi, di vedere come andrà questa “prova del 9″… Sono proprio curioso… alla fine resto sempre della convinzione che
“i sentimenti, nella loro limpidezza, traspaiono non da grandi gesti ma dalle piccole cose…”

ancora sveglio

Sono le nove e sono ancora sveglio… Dopo una notte che non finiva più questa mattina alle 4 e 30 circa ho finalmente rivisto un cielo senza nuvole e finalmente il sole…. Un sole che in qesti giorni sembrava un miraggio tant’è che non ho resistito a non mandare un sms… Fuori finalmente c’è un tempo stupendo, anche se la pioggia non aveva cambiato l’estate che era già scoppiata dentro me. Ora non riesco a dormire, nonostante un sonno terribile… Ho provato a distendermi a letto, ma niente continuo a fissare il soffitto… sarà il tempo o forse no… Mah… Saranno solo pensieri che vagano nella mia mente…. Speriamo vada tutto bene… Lo  spero con tutto il cuore…!

Paura

Cuore a 1000, ansia paurosa e poi aprire gli occhi e fissare ancora quella sveglia ed anche oggi quelle tre cifre: 4:09… E’ il secondo giorno che mi sveglio alle 4 e 09 e la cosa mi inquieta parecchio… Anche oggi come ieri mi sono svegliato di soprassalto non ricordando cosa stavo sognando. Beh presumo un incubo, altrimenti non si spiegherebbero il battito così accelerato ed un’ansia da panico in corpo… Quello che non mi spiegho sono quelle cifre che come anche oggi “mi perseguitano”… Eppure ieri ho passato una bella serata, tranquilla spensierata, di quelle che ne passeresti ancora 1000 e poi 1000 e poi 1000 ancora…. Anche oggi come ieri mi sono alzato e messo davanti a questo pc ad esternare queste sensazioni (speriamo che almeno oggi riesca a pubblicare questo intervento, altrimenti è proprio una condanna!!!). Cosa mi succede? Cos’è che mi porta, nonostante la stanchezza e sonno, a svegliarmi a questa precisa ora? Beh come prima cosa sicuramente domani inizierò con il togliere quella sveglia dal mio comodino… quella sveglia che era puntata per le 6 e 50, quella sveglia che anche oggi mi ha strappato silenziosamente dalle braccia di Morfeo.