ore 03.05 alla fine oramai questo è il mio orario preferto per scrivere sul blog… Sono appena tornato a casa, stanco, direi proprio esausto! Dio mio questa estate è proprio massacrante ed il calore dentro le mie mura domestiche di certo non è da meno… Anche oggi una bella giornata, ma soprattutto delle bellissime foto! Dio mio quanto amo le foto…. imprigionare, cristalizzare delle immagini è una cosa a dir poco bellissima, soprattutto quando le fai con “qualcuno”. Saranno attimi che non dimenticherò, anche quando, magari fra anni, i miei capelli saranno grigi e la mia pelle piena di rughe. Le foto congelano istanti della nostra vita che vorremmo o non vorremmo ricordare, ma che sicuramente ci hanno reso felici. Eh si, a distanza di anni le foto sanno ricreare dentro le stesse emozioni vissute in quel click; ci fanno riassaporare i momenti fatti di profumi, che indelebili riattraversano le nostre menti. Ci sono foto che mi ricatapultano veramente all’atto di quando le scattai con un coinvolgimento di tutti i sensi: riesco a sentire i rumori, il profumo dell’aria, il calore di un abbraccio e la tenerezza d uno sguardo. Sarebbe bello poter rivivere i momenti come il protagonista di “The Butterfly effect” soltanto osservando una foto, magari sconvolgendo gli errori fatti o dicendo quelle parole che non sono mai state dette, però la vita è questa e bisogna sottostare alle sue regole. Ogni tanto quando osservo foto di gente che non conosco penso ai pensieri, alle sensazion provate quando le stavano facendo, penso ai destini più o meno felici che si sono succeduti a quel click, penso a quello che può essere successo…
Non vengo bene in foto… non sono proprio fotogenico, oppure non mi reputo tale, tant’è che ogni qualvolta mi vedo in foto non mi piaccio (Beh ancor peggio quando sento la mia voce registrata). Però amo farle, amo fermare quei momenti, magari semplici e futili, che sono avvenuti in un momento della mia vita. Le foto infatti non solo ricordano il nostro passato, ma anche ci ricordano che il tempo passa… Di fronte ad una foto ci rendiamo conto di quanto tempo è passato e di come magari sia volato.
intervento veloce…
l'amore… come una giornata
risposte…
inevitabilmente
Era inevitabile… Dopo aver dormito questo pomeriggio mi ritrovo alle 1.35 senza il minimo sonno… Devo ammettere che avevi ragione. Sto in questi istanti realizzando il disegno di ciò che in mattinata ho intenzione di fare… Sto calcolando orari e tempi, nella speranza di farcela… E’ un’impresa ardua, ma io non mi faccio mai intimorire da nulla… anzi, più è difficile quello che voglio fare e più sono spronato nel farlo… Cosa voglio fare? Beh semplice l’unica cosa per cui ammetto una bugia. Devo fare molta attenzione e valutare tante cose… La prima che mi viene in mente è che fra meno di 5 ore sarò già in piedi, pronto a iniziare la mia “missione”… quindi devo sforzarmi di dormire un po… La seconda cosa a cui sicuramente devo fare attenzone consiste nell’entrare nella “tana del lupo” senza essere notato e senza lasciare traccia… forse la parte più ardua… (mi sembra di essere in un cartone di Tom&Jerry, laddove Tom deve sottrarre l’osso al bull dog che, dormiente, lo custodisce tra le sue zampe). Sono indeciso solo sul “post missione” e quindi lascio al mio amato destino la decisione… Beh ora forse è meglio se veramente vado a dormire, altrimenti la missione partirà di certo non con il verso giusto…
ancora sveglio
Sono le nove e sono ancora sveglio… Dopo una notte che non finiva più questa mattina alle 4 e 30 circa ho finalmente rivisto un cielo senza nuvole e finalmente il sole…. Un sole che in qesti giorni sembrava un miraggio tant’è che non ho resistito a non mandare un sms… Fuori finalmente c’è un tempo stupendo, anche se la pioggia non aveva cambiato l’estate che era già scoppiata dentro me. Ora non riesco a dormire, nonostante un sonno terribile… Ho provato a distendermi a letto, ma niente continuo a fissare il soffitto… sarà il tempo o forse no… Mah… Saranno solo pensieri che vagano nella mia mente…. Speriamo vada tutto bene… Lo spero con tutto il cuore…!
Chiamarsi amore
Chiamarsi “Amore” è sicuramente tra i vezzeggiativi che si possono utilizzare per chiamare il proprio partner quello che preferisco. Mi piace trovare sempre nomignoli differenti… naturalmente appropriati! Non ho e non utilizzo mai gli stessi, perchè le sensazioni che sa darti una persona e quello che senti non è mai uguale… Tornando a “amore”… beh amore scaurisce in me tante cose… Sentirmi chiamare amore mi fa sentire coccolato… anche la mamma mi chiamava “Amore” 🙂 Anche io a mia volta chiamo amore… Questa parola esce dalle labbra senza che me ne accorga e può passare inosservata… Se però viene notata mi imbarazzo… non so perchè… è come il non voler far vedere la mia parte interiore, quello che c’è sono sotto questi mille gusci… (Sto bene dentro il mio guscio… sono protetto)
Paura
Cuore a 1000, ansia paurosa e poi aprire gli occhi e fissare ancora quella sveglia ed anche oggi quelle tre cifre: 4:09… E’ il secondo giorno che mi sveglio alle 4 e 09 e la cosa mi inquieta parecchio… Anche oggi come ieri mi sono svegliato di soprassalto non ricordando cosa stavo sognando. Beh presumo un incubo, altrimenti non si spiegherebbero il battito così accelerato ed un’ansia da panico in corpo… Quello che non mi spiegho sono quelle cifre che come anche oggi “mi perseguitano”… Eppure ieri ho passato una bella serata, tranquilla spensierata, di quelle che ne passeresti ancora 1000 e poi 1000 e poi 1000 ancora…. Anche oggi come ieri mi sono alzato e messo davanti a questo pc ad esternare queste sensazioni (speriamo che almeno oggi riesca a pubblicare questo intervento, altrimenti è proprio una condanna!!!). Cosa mi succede? Cos’è che mi porta, nonostante la stanchezza e sonno, a svegliarmi a questa precisa ora? Beh come prima cosa sicuramente domani inizierò con il togliere quella sveglia dal mio comodino… quella sveglia che era puntata per le 6 e 50, quella sveglia che anche oggi mi ha strappato silenziosamente dalle braccia di Morfeo.
cosa voglio o cosa desidero?
notte insonne
Ore 04.26, si prospetta un’altra notte insonne. Sono appena tornato a casa… Mi sono steso nel letto alle 2 circa con il buon proposito di dormire, ma a quanto pare anche questa notte Morfeo non mi vuole accogliere… Di sto passo mi trasformerò in un vampiro (beh, già la passione per il “collo”, di qualcuna, non manca…). Alle 3 ero già sveglio con la tv che mandava in onda i soliti telefim notturni. Il risveglio è stato come uscire da un coma, stanco… disorientato e… affamato; ho guardato l’ora ed è cresciuta l’ansia e mi sono detto: “che faccio”. Ho ben pensato di vestirmi e girovagare un po’ per questo paese. E’ bello vedere questa città (Cernusco) di notte… non c’è un’anima in giro! Sembra di essere in un film, sembra di ssere in una città fantasma se non fosse per per gli uccellini che, già svegli, discuton tra di loro… Il cinguettio mi riporta alla realtà, mi distacca da quello che sembra essere uno dei tanti sogni… Cammino… Cammino, osservo le luci riflettersi sull’asfalto bagnato, i semafori scandire i secondi, mentre le mie gambe come un automa mi allontanano da casa. Arrivo sino alla Strada Statale, anche quì non c’è anima viva, non c’è auto che passi, c’è solo il silenzio. Questo silenzio monotono, quasi fastidioso, di una città che dorme. Beh, forse no hanno tutti i torti, sono quasi le 4 del mattino. Che fare? Cosa non c’è di meglio che un buon panino alle 4 di mattina… Continuo il viaggio a bordo di me stesso, unico mezzo a mia disposizone… Cammino, cammino. Arrivo in via Torino e mi accorgo che il buon vecchio Chavez non ha ancora chiuso completamente i battenti… si intravede da distante la luce del chiosco… Accelero il passo, pensando che se non ha chiuso non mancheranno di certo anni… Giungo al chiosco, sono salvo! Vi è ancora la possibilità di gustare un buon panino con una coca. Divoro il panino in pochi secondi e mi sembra di rinascere. La coca scivola con le sue bollicine nella mia gola…. mi sembra d’essere uno sventurato che ha trovato l’oasi nel deserto. Qualche chiacchera, parlare del più e del meno, ringraziando in continuazione quanto un salvatore. E poi ancora camminare, questa volta con la testa altrove… Sarà stata fame? Mah… A ritroso ricomincio la strada che mi ha portato lì, la situazione non è cambiata… il cielo soltanto, nonostante le sue affezionate nuvole, sembra schiarirsi… E poi finalmente arrivare ancora a casa, riaprire quel portone in vetro e la porta di casa… E poi eccomi qui…